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29 novembre 2014

INTERVISTA - Simona Colombo; Legioni blogtour

Oggi ho l’occasione di intervistare un’autrice esordiente: Simona Colombo, che mi ha gentilmente coinvolta nel suo blog tour. Come potete notare, questa è la tappa conclusiva, ma vi lascio l'intero programma nel caso vi siate persi qualcosa.

PROGRAMMA LEGIONE – BLOG TOUR 2014
08/11 La Legione Segreta: infinite possibilità - Words of Books
11/11 Tecnologia legionaria - L'angolino di Ale
14/11 Legione: colonna sonora di una saga - Never Say Book
17/11 Protagonisti: River e il volo - Destinazione Libri
20/11 Protagonisti: i poteri mentali di Gabriel - Divoratori di Libri
23/11 Legione River: ambientazioni storiche - The Bookshelf
26/11 Legione Gabriel: ambientazioni storiche - On the Read
29/11 Intervista all'autrice - Peccati di Penna


Ora bando alle chiacchiere e passiamo ai fatti. Ecco chi è Simona colombo:


Simona Colombo, nata e cresciuta a Monza, scrittrice e viaggiatrice.
Appassionata lettrice e divoratrice di documentari, riporto nei miei testi tracce degli argomenti che prediligo spaziando dalla fantascienza alle cronache di esplorazione, dall’horror all’archeologia, dalla magia all’avventura.
Innamorata della natura, viaggio ogni volta che mi è possibile sulle rotte meno battute dal turismo, alla ricerca degli ultimi luoghi selvaggi in cui animali e piante possono prosperare liberamente.
I miei viaggi sono raccontati nel blog “Semm de passacc“.
Amo tutti gli animali, ma soprattutto stimo i gatti!



Grazie per essere qui cara Simona.

Grazie a te per l'ospitalità, Nel!


 

Allora, iniziamo. Durante il tuo percorso di formazione, tra scuola e vita vissuta, cosa ha influito maggiormente sulla tua scrittura?

Indubbiamente i miei viaggi intorno al mondo. Esplorare terre lontane con lo zaino in spalla mi ha permesso di conoscere culture e paesaggi molto diversi dal nostro quotidiano e ho riportato nei miei libri le sensazioni e le riflessioni che quei luoghi mi hanno ispirato. Questo nel bene e nel male, nel senso che mi sono trovata immersa nello splendore della natura più selvaggia, ma sono anche stata testimone della devastazione che il progresso, spesso sregolato e irresponsabile, porta in certi ambienti ancora incontaminati.

 

I tuoi romanzi sono un concentrato di avventura e sci-fi. Quali sono i temi portanti di “Legione”? C’è una morale?

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La saga di “Legione” può essere definita una serie di prequel ai temi più classici della fantascienza. Il primo episodio verte sul personaggio di River e descrive la genesi di un eroe con tutte le implicazioni, pratiche e psicologiche, dell'abbandonare una vita normale per diventare un legionario che lavora nell'ombra; nel secondo episodio, la missione di Gabriel conduce alla creazione di una macchina del tempo; il terzo, che sto scrivendo in questo periodo, tratta della realizzazione di quella rete di avamposti interstellari che è data per scontata in serie come Star Trek e i film di Star Wars. Posso dire, quindi, che mi piace raccontare i retroscena e le origini delle grandi avventure dell'uomo. Riguardo la morale, non c'è un vero intento formativo, ma i membri della Legione Segreta inseguono la conoscenza con un grande rispetto per le leggi della natura e sono consapevoli del potere che deriva dalle loro scoperte, per questo motivo le tengono nascoste al resto dell'umanità.

 

Come descriveresti il tuo stile di scrittura?

Semplice e diretto. Credo che la parola giusta al posto giusto possa sostituire lunghe e pesanti descrizioni, portando comunque il lettore a immergersi nell'atmosfera della scena. In alcuni casi ho dovuto usare termini tecnici perché le tecnologie descritte fossero verosimili, ma ho cercato di chiarire, con parole semplici ed esempi concreti, concetti scientifici complessi in modo da rendere la lettura scorrevole e avvicinare il lettore a questo mondo pieno di “effetti speciali”. Non cerco sempre il sinonimo più raffinato perché rallenta la lettura e distrare il lettore, spesso la prima parola che ci viene in mente è la più adatta.

 

Per portare avanti la scrittura di “Legione River” e “Legione Gabriel”, hai dovuto condurre studi o ricerche specifiche? Magari hai approfondito qualche argomento per riportarlo al meglio nei romanzi? Hai trovato notizie che ti hanno colpito maggiormente e ti sono rimaste impresse?

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Il lavoro di ricerca è stato fondamentale perché, pur trattandosi di storie di fantasia, le avventure dei personaggi devono essere realistiche per coinvolgere il lettore. Oltre alla parte scientifica, ho studiato le ambientazioni storiche perché ogni episodio della saga si svolge intrecciando le vicende di legionari vissuti in epoche diverse. Ho voluto raccontare situazioni incredibili in scenari credibili e quindi ogni cosa, dagli abiti al modo di parlare, doveva essere fedele al periodo storico e al luogo in cui si muovevano i personaggi. Le ricerche più interessanti sono state quella sull'eruzione del Krakatoa nel 1883, attraverso libri e documentari, e quella sulle Streghe del Beneventano che si è rivelata abbastanza complessa perché esistono versioni molto discordanti su come si svolsero i fatti durante l'inquisizione in Italia, è un argomento che ha ancora molti lati oscuri.

 

Credi in altri mondi, al soprannaturale e alle leggende? O sei un tipo molto razionale?

Tengo la mente aperta a ogni possibilità. La scienza ha dimostrato nei secoli cose che un tempo erano reputate impossibili (classico esempio: è la Terra che gira intorno al Sole e non il contrario), per questo non mi sento di escludere l'esistenza di cose che definiamo soprannaturali solo perché non sono ancora state provate. Sono affascinata da fiabe e leggende quanto dalle teorie scientifiche perché è proprio dalle idee più folli che sono nate grandi scoperte. È esattamente di questo che si occupa la Legione Segreta: risolvere i misteri dell'universo. Nei primi due episodi ci sono flotte di navi rese invisibili da una tecnologia innovativa, ma anche personaggi che attraversano il confine tra la vita e la morte, streghe, demoni e fantasmi.

 

Hai mai affrontato il blocco dello scrittore durante la stesura? Come lo hai superato?

Più che un vero blocco creativo, mi sono trovata un paio di volte in difficoltà nel gestire una situazione in maniera logica. Il lettore non deve mai porsi la domanda “Perché il personaggio fa così e non in un altro modo?”, lo scrittore deve prevenirla perché la situazione sia realistica. Mi hanno aiutato molto gli amici che hanno seguito la revisione dei miei scritti. Confrontandomi con loro durante la stesura, ho scoperto quali dubbi potevano sorgere nel lettore e ho fornito le risposte del caso. È importante avere a disposizione questi “lettori beta” mentre si scrive, in questo modo si può correggere il tiro durante lo svolgimento della trama per arrivare al finale senza intoppi.

 

Quanto c’è di te nei tuoi romanzi?

Come dicevo prima, c'è molto di ciò che ho imparato viaggiando e incontrando persone che vivono realtà molto diverse dalla mia per ambiente, tradizioni, mentalità. C'è il mio amore per la natura insieme alla passione per la scienza, intesa non solo come tecnologia, ma anche archeologia, astronomia e geologia. Se posso inserire un vulcano in eruzione o un terremoto, non perdo l'occasione! Inoltre, c'è un po' del mio carattere in diversi personaggi, nelle loro reazioni di fronte a situazioni quotidiane. Hanno i miei difetti e le qualità che vorrei avere.

 

Come hai vissuto l’esperienza del self-publishing? E come ti sei destreggiata con editing, grafica, e tutte le operazione che portano il libro online? Cosa consiglieresti a chi approccia per la prima volta al self?

Ho scelto il self-publishing perché offre all'autore grande libertà. Non sono legata a scadenze o linee guida sui contenuti e sullo stile. Ho avuto esperienze con piccoli editori tradizionali (mai a pagamento per diversi motivi), ma non sopportavo l'invadenza nella fase artistica perché il testo risultasse più commerciale. Con il self posso scrivere ciò che mi piace e con i miei tempi. Di contro, mi sono trovata a fare anche il lavoro dell'editore, soprattutto riguardo il marketing e non è facile considerare la propria opera un prodotto da vendere. Per la revisione e l'editing mi sono affidata a un gruppo di amici e conoscenti che hanno gusti e competenze differenti perché leggessero e correggessero le bozze con approcci diversi, dalla sognatrice romantica all'ingegnere nerd, dal precisetto della grammatica al padre di famiglia. Non si tratta solo di individuare refusi o frasi di difficile lettura, ma anche di commentare lo svolgimento della trama perché fosse coinvolgente e appassionante, ma anche verosimile. Per la realizzazione delle copertine sono stata avvantaggiata dall'aver lavorato con programmi di grafica in uno dei miei impieghi passati. Ho semplicemente elaborato e montato fotografie scattate durante i miei viaggi adattandole all'ambientazione del libro. Con il Kindle Direct Publishing, poi, mettere il tutto online su Amazon è molto semplice, seguendo le istruzioni del portale ci vogliono davvero cinque minuti e attraverso lo strumento di anteprima è possibile controllare l'impaginazione per eventuali modifiche. A chi pubblica per la prima volta in questo modo, dico solo di non credere che il lavoro sia finito una volta messo il testo online: lì termina la fase artistica e comincia quella di promozione, altrettanto impegnativa. È il prezzo da pagare per la libertà di auto-prodursi, ma se lo fai con passione può essere anche divertente.

 

Quale genere preferisci leggere e scrivere? Ti piace sperimentare? Segui le tendenze del panorama editoriale?

La mia libreria è enorme. Leggo soprattutto horror, fantasy, fantascienza e gialli, ma anche cronache di esplorazioni, reportage di giornalisti avventurosi e una gran varietà di fumetti. Ambientare la saga di Legione in diverse epoche e ambienti mi ha permesso di spaziare tra i generi in un'unica opera, dove si fondono scene d'azione adrenaliniche, momenti romantici, passaggi oscuri e inquietanti, spunti di riflessione. Sarebbe facile seguire la tendenza del momento per cavalcare l'onda del successo di qualcun altro, ma preferisco tentare di emergere con le mie idee personali e originali, piuttosto che vendere scrivendo qualcosa più “alla moda”.

 

Quali sono i tuoi programmi da autrice?

Ho affidato a una professionista la traduzione in inglese di “Legione River” che sarà pronta a fine novembre. Dopo averla mandata in revisione a un contatto in Inghilterra, penso di metterla online per Natale. È una sfida per scoprire se un'autrice italiana può allargare il proprio pubblico all'estero, dove tra l'altro gli ebook sono più diffusi che in Italia. In gennaio vorrei quindi organizzare un blog tour internazionale con tappe in Gran Bretagna, Stati Uniti e Australia. Nel frattempo, mentre lavoro, continuo a scrivere. La saga di Legione sarà composta da cinque libri, sto lavorando al terzo e ho già abbozzato gli ultimi due. Non è detto, però, che tra uno e l'altro non pubblichi qualcosa di diverso perché ho altri lavori in sospeso che potrei riprendere. Seguirò l'ispirazione del momento.

 

Ringrazio Simona per questa intervista e spero che le sue parole possano illuminare il cammino di altri colleghi scrittori.

Grazie a te, Nel, per lo spazio e, visto che con questa tappa si conclude il mio primo blog tour, ne approfitto per ringraziare tutti i blogger partecipanti e i lettori che ci hanno seguito fin qui.


Cari lettori ora sapete di più di questa autrice e del suo stile. Scoprite le sue storie e curiosate tra i link. Siate dei "Peccatori" curiosi. Buone letture e in bocca al lupo a Simona. 

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