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12 luglio 2017

INTERVISTA - Andrea Ferrari e Ti faranno del male

Oggi sul blog: Andrea Ferrari con Ti faranno del male il suo secondo testo Edizioni Leucotea.

Andrea Ferrari nasce a Reggio Emilia, nel 1986. Si diploma Geometra e a vent’anni viaggia per l’Italia per inseguire la sua passione per i concerti. In seguito studierà batteria e chitarra elettrica. Nel 2016 vede pubblicato “Odio”, diventando così un autore esordiente. Nel 2017 firma per Edizioni Leucotea. "Ti faranno del male" è il suo secondo romanzo. Attualmente, lavora come disegnatore in area tecnica. Tra gli scrittori che ama maggiormente, vi sono Charles Bukowski e Irvine Welsh.

Benvenuto su Peccati di Penna! Quando hai scoperto la passione per la scrittura?
A vent’anni. Tenevo un diario dei concerti a cui andavo e pubblicavo il tutto su di un blog, ho smesso però di scrivere poco dopo per motivi personali.

Qual è stato il tuo primo testo?
Credo “Il giovane Holden”. Lo lessi a quindici anni in vacanza, nell’arco di qualche ora. Più tardi lessi anche la “Trilogia della Fondazione”.

Quale genere letterario ti è più affine? Quale invece non riesci a leggere e/o a scrivere?
Adoro lo stile di Bukowski e il linguaggio adoperato da Welsh in “Porno”, “Il Lercio” e “Trainspotting”. Sto cominciando ad apprezzare anche Hemingway. Non riuscirei a scrivere niente che riguardi il Fantasy o la Fantascienza (per quanto abbia adorato “Lo Hobbit” e “Starship Troopers”).

Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione?
Ho semplicemente scritto dei romanzi brevi e li ho spediti alle case editrici che ritenevo di mio interesse. Passando per 96, rue de la Fontaine, più piccola, a Leucotea, una via di mezzo tra la piccola e le media editoria indipendente.

Come è nata l’idea di Ti faranno del male? Cosa ti ha ispirato?
Le descrizioni dell’ambito psichiatrico derivano dal mio essere particolarmente ferrato in materia, per quanto non sia un medico e il romanzo non vada preso alla lettera. La descrizione del quotidiano in prima persona deriva dal mio amore per Bukowski. Il linguaggio crudo, da Welsh. La storia è una mia invenzione. Semplicemente mi piace scrivere.
Andrea vive in un appartamento protetto del servizio di salute mentale, dentro cui trascorre le proprie giornate quando non lavora come magazziniere o riflette sulla sua condizione vagando per la città. Ormai le donne sono per lui una chimera, non coltiva amicizie e ha una condizione economica precaria. L’uomo è rinchiuso in se stesso e affranto; neanche la pubblicazione del suo primo romanzo, gli dona speranza. Dopo essersi ritrovato, suo malgrado, a vivere in tre diversi ospedali psichiatrici, l’arrivo di Carolina cambierà la sua vita. Questa ragazza dalle vedute antisemite e dai comportamenti particolari, lo condurrà verso situazioni difficili da affrontare. Un romanzo che esaspera la naturale condizione dell’uomo: perché se tutto può andare per il verso sbagliato, quasi sicuramente accadrà. L’opera, seppur inventata, tratta in alcuni casi argomenti ed emozioni vissuti in prima persona dall’autore.

Quanto c’è di te in questo testo?
Alcune parti sono autobiografiche.

Hai mai affrontato il “blocco dello scrittore”? Come lo hai superato?
Fino al mio ultimo romanzo pubblicato, no. Adesso, si. Ho scritto quasi cento cartelle per il mio terzo romanzo ma, non mi soddisfano. E non ho altre idee.

Cosa vuoi comunicare con il tuo Ti faranno del male?
Malinconia.

Cosa pensi del Self-Publishing?
È un’alternativa che non prendo in considerazione, per quanto la conosca poco.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Continuare a pubblicare e se Dio vuole farmi un nome, perlomeno nel sottobosco.

Grazie ad Andrea Ferrari per averci dedicato il suo tempo. In bocca al lupo e buona scrittura!

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